Torna alla lista

Flash Art Italia - Agenda 2025

È difficile pensare al futuro, a volte anche solo il pensiero di quello che accadrà può sconvolgere la nostra stessa presenza, alla quale, in questo complesso esercizio immaginativo, viene richiesto di proiettarsi verso quello che ora non c’è, non esiste. In questo perverso miraggio, abbiamo sempre costruito utopie o distopie a seconda di quello che ci conveniva, ma mai realtà. Non è per suonare nichilisti, ma il futuro è un desiderio, e i desideri sono il risultato di una mancanza, un’assenza. 

È stato un anno surreale, in cui i mondi – utilizziamo il plurale perché crediamo che parlare di uno solo oggi significhi ridurre a una categoria di pensiero unica la molteplicità delle culture che lo abitano – sono stati sradicati dalle loro terre; in cui ha imperato ancora il colonialismo e l’assenza di stati democratici, che non si sono spenti nella loro stessa dipartita, ma sono stati sostituiti dalla monopolizzazione politica delle culture, per non utilizzare la parola dittature, che ci spaventa solo scrivere. Se quindi in questa distopia contemporanea esiste ancora una forma di resistenza, è la radicale pratica di costruire il presente e non il futuro, quella di indagare il passato e vedere quali sono le sopravvivenze – o forse dovremmo dire le ombre – che ancora lo abitano, per riconoscerle e affrontarle insieme. 

Se c’è una comunità a cui questo pensiero si rivolge è quella che abbiamo cercato di mettere insieme all’interno di Flash Art Italia - Agenda 2025, che dopo poco più di un anno di interruzione dalla sua programmatica uscita trimestrale, si ripresenta sotto una nuova forma: un libro-rivista di oltre 300 pagine il cui lavoro editoriale, ramificato e capillare, sulla comunità dell’arte contemporanea in Italia si presenta in diverse categorie d’indagine.

Dalla sezione Il Sistema dell’Arte in Trasformazione che, dopo il cameo da After Institutions di Karen Archey – pubblicato in italiano da Politi Seganfreddo Edizioni –  si muove verso le istituzioni museali e le fondazioni, provando a tracciare, attraverso sei domande, le traiettorie dell’arte contemporanea in Italia. La sezione Protagonisti. Voci e Visioni del presente, che approfondisce, attraverso intrecci critici di curatori, critici e scrittori, le pratiche di più di trenta artisti e artiste contemporanee che lavorano in Italia, e che collettivamente ne restituiscono un frame composito. Per poi passare a Nuovi Spazi e Nuove Visioni, una sezione invece dedicata a una mappatura geo-politica degli spazi emergenti, delle residenze e degli archivi che operano al cuore e ai margini del sistema, a volte sovvertendone le dinamiche istituzionali o curatoriali e a volte assecondandole, restituendone il pensiero critico e accessibile. E chiudendo infine con Le Fiere, Agenti di Trasformazione Urbana una sezione dedicata agli sviluppi del sistema fieristico, all’innovazione e l’impresa, un settore che simultaneamente a quello teorico-critico del giornalismo o delle gallerie, sostiene come un pilastro il fulcro di tutto il mondo dell’arte, ovvero le artiste e gli artisti e le diversificate pratiche che ne risultano. 

In chiusura, Ricordi e ossessioni di un ottuagenario, un testo di Giancarlo Politi nel quale ricordando il percorso di Flash Art, che tra qualche anno compirà sessant’anni di storia, scrive «Il futuro non mi appartiene più. Ma anche il mio passato conta sempre meno.» inquadrando un limbo, una sospensione, una frattura temporale nella quale Flash Art Italia - Agenda 2025 speriamo possa incastonarsi, e come un meteorite tra le vostre mani suscitare molteplici visioni e immaginari.

Leggi tutto

€25

 

Flash Art Italia - Agenda 2025
Flash Art Italia - Agenda 2025
Flash Art Italia - Agenda 2025
Flash Art Italia - Agenda 2025
Flash Art Italia - Agenda 2025
Flash Art Italia - Agenda 2025
Flash Art Italia - Agenda 2025
Flash Art Italia - Agenda 2025
Flash Art Italia - Agenda 2025
Flash Art Italia - Agenda 2025

È difficile pensare al futuro, a volte anche solo il pensiero di quello che accadrà può sconvolgere la nostra stessa presenza, alla quale, in questo complesso esercizio immaginativo, viene richiesto di proiettarsi verso quello che ora non c’è, non esiste. In questo perverso miraggio, abbiamo sempre costruito utopie o distopie a seconda di quello che ci conveniva, ma mai realtà. Non è per suonare nichilisti, ma il futuro è un desiderio, e i desideri sono il risultato di una mancanza, un’assenza. 

È stato un anno surreale, in cui i mondi – utilizziamo il plurale perché crediamo che parlare di uno solo oggi significhi ridurre a una categoria di pensiero unica la molteplicità delle culture che lo abitano – sono stati sradicati dalle loro terre; in cui ha imperato ancora il colonialismo e l’assenza di stati democratici, che non si sono spenti nella loro stessa dipartita, ma sono stati sostituiti dalla monopolizzazione politica delle culture, per non utilizzare la parola dittature, che ci spaventa solo scrivere. Se quindi in questa distopia contemporanea esiste ancora una forma di resistenza, è la radicale pratica di costruire il presente e non il futuro, quella di indagare il passato e vedere quali sono le sopravvivenze – o forse dovremmo dire le ombre – che ancora lo abitano, per riconoscerle e affrontarle insieme. 

Se c’è una comunità a cui questo pensiero si rivolge è quella che abbiamo cercato di mettere insieme all’interno di Flash Art Italia - Agenda 2025, che dopo poco più di un anno di interruzione dalla sua programmatica uscita trimestrale, si ripresenta sotto una nuova forma: un libro-rivista di oltre 300 pagine il cui lavoro editoriale, ramificato e capillare, sulla comunità dell’arte contemporanea in Italia si presenta in diverse categorie d’indagine.

Dalla sezione Il Sistema dell’Arte in Trasformazione che, dopo il cameo da After Institutions di Karen Archey – pubblicato in italiano da Politi Seganfreddo Edizioni –  si muove verso le istituzioni museali e le fondazioni, provando a tracciare, attraverso sei domande, le traiettorie dell’arte contemporanea in Italia. La sezione Protagonisti. Voci e Visioni del presente, che approfondisce, attraverso intrecci critici di curatori, critici e scrittori, le pratiche di più di trenta artisti e artiste contemporanee che lavorano in Italia, e che collettivamente ne restituiscono un frame composito. Per poi passare a Nuovi Spazi e Nuove Visioni, una sezione invece dedicata a una mappatura geo-politica degli spazi emergenti, delle residenze e degli archivi che operano al cuore e ai margini del sistema, a volte sovvertendone le dinamiche istituzionali o curatoriali e a volte assecondandole, restituendone il pensiero critico e accessibile. E chiudendo infine con Le Fiere, Agenti di Trasformazione Urbana una sezione dedicata agli sviluppi del sistema fieristico, all’innovazione e l’impresa, un settore che simultaneamente a quello teorico-critico del giornalismo o delle gallerie, sostiene come un pilastro il fulcro di tutto il mondo dell’arte, ovvero le artiste e gli artisti e le diversificate pratiche che ne risultano. 

In chiusura, Ricordi e ossessioni di un ottuagenario, un testo di Giancarlo Politi nel quale ricordando il percorso di Flash Art, che tra qualche anno compirà sessant’anni di storia, scrive «Il futuro non mi appartiene più. Ma anche il mio passato conta sempre meno.» inquadrando un limbo, una sospensione, una frattura temporale nella quale Flash Art Italia - Agenda 2025 speriamo possa incastonarsi, e come un meteorite tra le vostre mani suscitare molteplici visioni e immaginari.

IN QUESTO NUMERO → After Institutions di Karen Archey   Il Sistema dell’Arte in Trasformazione Dopo le Istituzioni: verso un nuovo paradigma culturale con Lorenzo Balbi, MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna, Chiara Bertola, GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino, Stefano Boeri, Triennale Milano, Davide Canavesio, OGR Torino, Stefano Collicelli Cagol, Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Chiara Costa, Fondazione Prada, Sarah Cosulich, Pinacoteca Agnelli, Eva Fabbris, Madre – Museo d’arte contemporanea, Mart – Museo di arte moderna e contemporanea di Trento e Rovereto, Arturo Galansino, Fondazione Palazzo Strozzi, Chiara Gatti, MAN – Museo d’Arte Provincia di Nuoro, Massimiliano Gioni, Fondazione Nicola Trussardi, Lorenzo Giusti, GAMeC – Galleria D’Arte Moderna e Contemporanea di Bergamo, Luca Lo Pinto, MACRO – Museo d’arte contemporanea di Roma, Francesco Manacorda, Castello di Rivoli – Museo d’Arte Contemporanea, Davide Quadrio, MAO – Museo d’Arte Orientale, Bruno Racine, Palazzo Grassi – Punta della Dogana, Sergio Risaliti, Museo Novecento di Firenze, Bruna Roccasalva, Fondazione Furla, Alberto Salvadori, Fondazione ICA Milano, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo, Vicente Todoli, Fondazione Pirelli HangarBicocca, Bart Van Der Heide, Museion – Museo d’arte moderna e contemporanea di Bolzano, Andrea Viliani, Museo delle Civiltà Scandagliare la realtà e verificare i percorsi del futuro di Pietrangelo Buttafuoco, Presidente Biennale di Venezia in conversazione con Cristiano Seganfreddo Protagonisti. Voci e visioni del presente Dis-order, Re-composition, Worlding di Arnold Braho Che sia un quadro, che sia un oboe, che sia una cucina. Interrogativi intorno all’opera di Giorgia Garzilli e Francesco João di Francesca Campana Le meraviglie: nel vento, sotto la luce, dentro, sopra il fuoco e oltre la terra di Sonia D’Alto With the Objects of Life: Magia e Significato nelle opere di Tomaso Binga, Beatrice Bonino e Liliana Moro di Allison Grimaldi Donahue Diego Marcon e Elisa Giardina Papa di Vincenzo Estremo Seeing. Tra performance e tutto il resto di Alberto Groja Nico Vascellari. Germogliare di Roberto Lacarbonara Mario Ceroli, Francesco Clemente di Lorenzo Madaro Margherita Raso e Anna Franceschini di Giovanna Manzotti Macon Heights. Maurizio Cattelan ed Eva & Franco Mattes di Domenico Quaranta L’archivio come dispositivo creativo nelle pratiche artistiche di Adji Dieye e Jermay Michael Gabriel di Clara Rodorigo Guglielmo Castelli, Arcangelo Sassolino di Cristiano Seganfreddo SAGG Napoli / Monia Ben Hamouda / Jim Nedd di Chiara Siravo Anna Scalfi Eghenter / Massimo Bartolini - Fa Fa Re (2024) di Francesca Verga Precursore, pioniere, artiste: un gioco di discendenze e sperimentazioni  di Eva Fabbris, Giovanna Manzotti e Marta Federici in conversazione  Stanza di abbandono di Alessandro Rabottini  Il futuro alle spalle di Lorenzo Giusti Nuovi Spazi, Nuove Visioni Una rivoluzione silenziosa. Il futuro della cultura tra residenze artistiche e spazi emergenti Andare incontro alle cose. Analisi degli spazi emergenti dell’arte in Italia - Introduzione di Leonardo Bentini con LOCALES, Roma, MATTA, Milano, Progetto, Lecce, The Address, Brescia, Lottozero, Prato, BARRIERA, Torino, Spazio Punch, Venezia, Almanac, Torino Spazio, tempo, crescita, apprendimento. Nuove rotte della mobilità artistica in Italia  di Giulio Verago Gli archivi del contemporaneo di Lorenzo Madaro Techno-Craft di Domitilla Dardi A lasciare ai posteri tracce di una civiltà di Carlo Antonelli Backwaters o backrooms? Il dilemma dell’arte contemporanea in Italia, oggi di Pier Luigi Sacco Sul concetto di New Art  di Valentino Catricalà L’inganno della mosca Sulla scrittura. Recenti immissioni editoriali e seducenti bibliografie in divenire. di Manuela Pacella Mi chiavi mentre parliamo? Appunti di una ricerca in corso. HIV/AIDS in Italia, 1982-1996. di Michele Bertolino L’Arte Povera alla Bourse de Commerce: Una Rilettura Contemporanea di Cristiano Seganfreddo Arte povera. Trecento milioni di anni di Carolyn Christov-Bakargiev Il mio elogio a una storia ancora tutta da scrivere di Mariuccia Casadio Le Fiere, Agenti di Trasformazione Urbana Le Fiere: da eventi a catalizzatori di trasformazione urbana con Luigi Fassi, Artissima, Lamonea Laura, ArtVerona, Menegoi Simone, Arte Fiera, Nicola Ricciardi, miart Marc Spiegler in conversazione con Cristiano Seganfreddo Sociologia del contemporaneo di Fabio Severino Arte come valore di Maria Ameli, Head of Wealth Advisory Banca Generali in conversazione con Cristiano Seganfreddo L’ingegneria dell’innovazione culturale di Pierluigi Sacco, Scientific Coordinator, Proger Art & Culture in conversazione con Cristiano Seganfreddo Ricordi e ossessioni di un ottuagenario di Giancarlo Politi