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#332 Aprile 2017

Il numero contiene una sezione tematica, intitolata “Per un altro Made in Italy”, dedicata a storie alternative e riletture degli approcci progettuali che hanno contribuito a delirare il cosiddetto “stile italiano”.


“Il colore lo accolgo tutto per trasformarlo in ‘oltre’; il mio colore non è solo steso. Il mio rosso, ad esempio, è la somma di gradazioni di colore di timbro diverso che modifico, altero e sollecito fino a ottenere il massimo della sonorità, la nota più alta. Seduzione e tattilità: la pittura affascina e seduce”. 


— Pino Pinelli

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Il numero contiene una sezione tematica, intitolata “Per un altro Made in Italy”, dedicata a storie alternative e riletture degli approcci progettuali che hanno contribuito a delirare il cosiddetto “stile italiano”.


“Il colore lo accolgo tutto per trasformarlo in ‘oltre’; il mio colore non è solo steso. Il mio rosso, ad esempio, è la somma di gradazioni di colore di timbro diverso che modifico, altero e sollecito fino a ottenere il massimo della sonorità, la nota più alta. Seduzione e tattilità: la pittura affascina e seduce”. 


— Pino Pinelli

Speciale La Biennale di Venezia a cura di Sara De Chiara
Christine Macel sulla 57. Esposizione Internazionale d’Arte “VIVA ARTE VIVA”; Cecilia Alemani sul Padiglione Italia; I Padiglioni Nazionali; Gli eventi collaterali; Udo Kittelmann su “The Boat is Leaking. The Captain Lied”, Fondazione Prada; “Damien Hirst. Treasures from the Wreck of the Unbelievable”, Palazzo Grassi e Punta delle Dogana.

In primo Piano: 
Taccuino di un artista cinetico Richard Anuszkiewicz
di Getulio Alviani

Pino Pinelli
intervista di Giorgio Verzotti

Per un altro Made in Italy
Paradigmi vestimentari degli anni Settanta a confronto
di Vittoria Caterina Caratozzolo

Per una controcultura del design: le categorie del “pastorale” e del “primitivo” nel Design Radicale italiano
di Catherine Rossi

Arte Abitabile: collaborazioni interdisciplinari nell’Italia del dopoguerra
di Alessandro Bava

Avant Craft: il gioiello tra arte e design
di Alba Cappellieri

Biografia dello streetwear italiano
di Alessandro Manzi

Sfumatura 
di Riccardo Beretta

“Uscendo dalla casa paterna ho imparato la contaminazione. Bucare un intarsio, infatti, non significa rompere la sua narrazione compositiva ma renderla più complessa. Nella mie opere l’accostamento dei materiali ora non è più solo bidimensionale ma procede per balzi materici.”

—Riccardo Beretta

Creare vestiti per gli amici sparsi nel mondo
di SUNNEI

“Molte riviste, hanno scritto di noi in termini di ‘nuovo Made in Italy’. A noi piace credere che non si riferiscano alla semplice idea di giovani che producono in un vecchio paesino del Veneto, ma piuttosto all’approccio spontaneamente informale ma sempre concreto che è proprio del fare italiano.”

—SUNNEI

Caro Scalpello
di Andrea Sala

“Nelle mie opere la smaltatura a fuoco, il gesso patinato, la moderazione a mano e altre lavorazioni vicine alle arti applicate sono tecniche scelte per amplificare il valore estetico di manufatti che raccolgono nella loro stessa forma la storia del fare.”

—Andrea Sala

Clasterfuck
di Formafantasma

“Comprendere il significato intrinseco degli oggetti ci permette di conoscere ed esternare al meglio noi stessi. In questo senso l’artigianato sta via via assumendo un valore quasi simbolico, per cui l’oggetto ‘fatto a mano’ rappresenta un modo più sostenibile, più onesto e più umano di produrre.”

—Formafantasma

In Bilico:
Stanze lucide 
di Michele D’Aurizio

Recensioni:
Milano: Diego Perrone, Massimo De Carlo; Mario Nigro, A arte Invernizzi; Yuri Ancarani, Zero…; Mario Milizia, Viasaterna; Giangiacomo Rossetti, Federico Vavassori; Cremona: Mat Collishaw, Interno 18; Torino: Salvo, Norma Mangione; Meran/Merano: “Exhibition Paintings”, Kunst Meran/Merano Arte; Mestre: Graziano Folata, Massimodeluca; Bologna: Peter Buggenhout, Palazzo De’Toschi; Ornaghi e Prestinari, Casa Morandi; Capannori (LU): “Camera #4 Il Naufragio”, Tenuta dello Scompiglio; Roma: Francesca Leone, MACRO; Annette Messager, Villa Medici; Napoli: Tomaso Binga, Tiziana Di Caro; “Colloquio Mitico”, Fonti; Bari: Pino Pipoli, Doppelgaenger; Modica: “Artists Against MUOS”, Laveronica.