Il numero contiene una sezione tematica, intitolata “Per un altro Made in Italy”, dedicata a storie alternative e riletture degli approcci progettuali che hanno contribuito a delirare il cosiddetto “stile italiano”.
“Il colore lo accolgo tutto per trasformarlo in ‘oltre’; il mio colore non è solo steso. Il mio rosso, ad esempio, è la somma di gradazioni di colore di timbro diverso che modifico, altero e sollecito fino a ottenere il massimo della sonorità, la nota più alta. Seduzione e tattilità: la pittura affascina e seduce”.
— Pino Pinelli
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Il numero contiene una sezione tematica, intitolata “Per un altro Made in Italy”, dedicata a storie alternative e riletture degli approcci progettuali che hanno contribuito a delirare il cosiddetto “stile italiano”.
“Il colore lo accolgo tutto per trasformarlo in ‘oltre’; il mio colore non è solo steso. Il mio rosso, ad esempio, è la somma di gradazioni di colore di timbro diverso che modifico, altero e sollecito fino a ottenere il massimo della sonorità, la nota più alta. Seduzione e tattilità: la pittura affascina e seduce”.
— Pino Pinelli
Pino Pinelli
intervista di Giorgio Verzotti
Per un altro Made in Italy
Paradigmi vestimentari degli anni Settanta a confronto
di Vittoria Caterina Caratozzolo
Per una controcultura del design: le categorie del “pastorale” e del “primitivo” nel Design Radicale italiano
di Catherine Rossi
Arte Abitabile: collaborazioni interdisciplinari nell’Italia del dopoguerra
di Alessandro Bava
Avant Craft: il gioiello tra arte e design
di Alba Cappellieri
Biografia dello streetwear italiano
di Alessandro Manzi
Sfumatura
di Riccardo Beretta
“Uscendo dalla casa paterna ho imparato la contaminazione. Bucare un intarsio, infatti, non significa rompere la sua narrazione compositiva ma renderla più complessa. Nella mie opere l’accostamento dei materiali ora non è più solo bidimensionale ma procede per balzi materici.”
—Riccardo Beretta
Creare vestiti per gli amici sparsi nel mondo
di SUNNEI
“Molte riviste, hanno scritto di noi in termini di ‘nuovo Made in Italy’. A noi piace credere che non si riferiscano alla semplice idea di giovani che producono in un vecchio paesino del Veneto, ma piuttosto all’approccio spontaneamente informale ma sempre concreto che è proprio del fare italiano.”
—SUNNEI
Caro Scalpello
di Andrea Sala
“Nelle mie opere la smaltatura a fuoco, il gesso patinato, la moderazione a mano e altre lavorazioni vicine alle arti applicate sono tecniche scelte per amplificare il valore estetico di manufatti che raccolgono nella loro stessa forma la storia del fare.”
—Andrea Sala
Clasterfuck
di Formafantasma
“Comprendere il significato intrinseco degli oggetti ci permette di conoscere ed esternare al meglio noi stessi. In questo senso l’artigianato sta via via assumendo un valore quasi simbolico, per cui l’oggetto ‘fatto a mano’ rappresenta un modo più sostenibile, più onesto e più umano di produrre.”
—Formafantasma
In Bilico:
Stanze lucide
di Michele D’Aurizio
Recensioni:
Milano: Diego Perrone, Massimo De Carlo; Mario Nigro, A arte Invernizzi; Yuri Ancarani, Zero…; Mario Milizia, Viasaterna; Giangiacomo Rossetti, Federico Vavassori; Cremona: Mat Collishaw, Interno 18; Torino: Salvo, Norma Mangione; Meran/Merano: “Exhibition Paintings”, Kunst Meran/Merano Arte; Mestre: Graziano Folata, Massimodeluca; Bologna: Peter Buggenhout, Palazzo De’Toschi; Ornaghi e Prestinari, Casa Morandi; Capannori (LU): “Camera #4 Il Naufragio”, Tenuta dello Scompiglio; Roma: Francesca Leone, MACRO; Annette Messager, Villa Medici; Napoli: Tomaso Binga, Tiziana Di Caro; “Colloquio Mitico”, Fonti; Bari: Pino Pipoli, Doppelgaenger; Modica: “Artists Against MUOS”, Laveronica.