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#339 Maggio – Giugno 2018

Questo numero invita ad approfondire le pratiche artistiche dei tre finalisti del MAXXI BVLGARI Prize: Talia Chetrit, Invernomuto e Diego Marcon, dedicando loro tre contenuti e tre rispettive copertine.


“Ciò che caratterizza l’approccio di Invernomuto è la volontà di non accontentarsi di operare una decostruzione delle narrazioni dominanti alla maniera degli “artisti etnografi”. Bertuzzi e Trabucchi cercano piuttosto di rimettere in circolo l’agency di questi elementi, resi inoffensivi dall’oblio e dalla disillusione delle battaglie perse.” 


— Charlotte Laubard

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€15 Esaurito

 

Copertina

    Questo numero invita ad approfondire le pratiche artistiche dei tre finalisti del MAXXI BVLGARI Prize: Talia Chetrit, Invernomuto e Diego Marcon, dedicando loro tre contenuti e tre rispettive copertine.


    “Ciò che caratterizza l’approccio di Invernomuto è la volontà di non accontentarsi di operare una decostruzione delle narrazioni dominanti alla maniera degli “artisti etnografi”. Bertuzzi e Trabucchi cercano piuttosto di rimettere in circolo l’agency di questi elementi, resi inoffensivi dall’oblio e dalla disillusione delle battaglie perse.” 


    — Charlotte Laubard

    News:
    Manifesta 12, Palermo a cura di Cristina Costanzo

    Letture:
    Marshall Plan Modernism e Bruno Munari

    In memoria:
    Betty Woodman (1930 – 2018)
    di Vincenzo De Bellis

    In primo Piano:
    La costruzione dell’intimità nelle fotografie di Talia Chetrit
    Intervista di Sabrina Tarasoff 
    “Credo che non sia possibile conoscere veramente qualcuno attraverso l’obbiettivo fotografico. Ma la presenza della macchina fotografica può sia creare che rivelare delle vulnerabilità in chi fotografo (e a volte si tratta di me stessa), dando così accesso alla comprensione.” 

    — Talia Chetrit

    Ibridazioni culturali nelle opere di Invernomuto
    di Charlotte Laubard

    Apparizioni e sparizioni nei film e nei video di Diego Marcon
    di Michele D’Aurizio
    “È la comicità che emerge dal reiterato fallimento di evasione dalla condizione umana che, paradossalmente, libera i personaggi di Marcon dall’impaludarsi nella Geworfenheit: essi saranno pure “gettati” nel mondo, ma riconoscono la natura patetica della loro esistenza.” 

    — Michele D’Aurizio

    Un itinerario tra le carte di Filiberto Menna
    di Maria Giovanna Mancini

    Kerstin Brätsch introduce i suoi nuovi lavori in “stuccomarmo”
    intervista di Davide Stucchi

    La poesia visiva di Ketty La Rocca
    di Raffaella Perna

    Michele Rizzo
    di Simone Frangi

    Il viaggio è un’arte dalla geografia elastica: Franco Vaccari, Giovanna Silva e Antonio Rovaldi
    di Marinella Paderni

    Recensioni:
    Franco Mazzucchelli al Museo del Novecento, Milano; Amedeo Martegani da Galleria Milano, Milano; Lupo Borgonovo da Monica De Cardenas, Milano; Adam Gordon da Zero…, Milano; Mathilde Rosier da Raffaella Cortese, Milano; Tino Stefanoni da Robilant+Voena, Milano; Lara Favaretto da Franco Noero, Torino; Alighiero Boetti a Palazzo Mazzetti, Asti; Albert Oehlen a Palazzo grassi, Venezia; The Olivetti Idiom, a NYU Florence – Villa Sassetti, Firenze; Matteo Fato alla Galleria Nazionale delle Marche, Urbino; Cesare Tacchi a Palazzo delle Esposizioni, Roma; Dario Passi alla Nomas Foundation, Roma; Bertille Bak da The Gallery Apart, Roma; Pompei@Madre al MADRE, Napoli; Ivano Troisi da Nicola Pedana, Caserta; Uriel Orlow da Laveronica, Modica (RG).