Questo numero invernale di Flash Art analizza l'essenza del desiderio nel contesto odierno ed esplora cosa significhi essere un artista negli Stati Uniti in questo momento. Con termini come “brat” e “demure” usati per descrivere vari stili di vita, siamo spinti a riflettere su come potrebbe apparire una nuova concezione del desiderio. Seguendo il concetto di “endcore” di Shumon Basar, che cattura l'ansia che i social media, le notizie allarmanti e i momenti storici tumultuosi hanno instillato nella nostra società, ci chiediamo: Il desiderio è ancora qualcosa che desideriamo?
Per questo numero, abbiamo invitato artisti che lavorano in diversi media ad aforizzare l'idea di desiderio o anti-desiderio.
Tom Burr, in conversazione con Gordon Hall, parla delle origini del suo Torrington Project, un'iniziativa che nasce dal desiderio di Burr di permettere alle opere create nel corso degli anni di condividere lo stesso spazio e di dialogare tra loro, oltre che dalla sua insoddisfazione per i vincoli dell'attuale sistema artistico. Il progetto rappresenta uno spazio per ripensare la pratica artistica. Burr appare sulla copertina del numero invernale, fotografato da David Brandon Geeting nel suo studio di Torrington, indossando Gucci.
In occasione della loro mostra “It Waives Back” alla Fondazione Prada di Tokyo, Lizzie Fitch e Ryan Trecartin hanno contribuito a questo numero con un suggestivo saggio visivo che presenta fotogrammi del loro ultimo film, TITLE WAIVE (2019-24) - un collage dinamico di momenti, registrati nel corso di sette anni nella proprietà di Fitch e Trecartin in Ohio - insieme a immagini d'archivio. Fitch e Trecartin hanno creato uno speciale visual per la copertina.
Brett Ginsburg parla con Cusson Cheng delle sfumature delle sue coreografie spaziali. Insieme, esaminano il flusso e riflusso del significato nell'arte contemporanea e l'arte di manipolare la prospettiva dello spettatore attraverso un'esperienza trasformativa che risuona al di là del tipico white cube. Per la sua copertina, Ginsburg è stato fotografato da Luis Corzo nel suo studio di New York, indossando Stone Island.
Coumba Samba è ritratta da Olivia Kan-Sperling per questo numero, in un'esplorazione della pratica poliedrica di Samba, che comprende dipinti, performance e anche musica, per comunicare emozioni crude, molti riferimenti e la vita compressa in qualcosa di ingannevolmente facile da consumare. Samba appare in copertina fotografata da Lengua a Londra, con indosso Stefan Cooke e Kuboraum.
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Questo numero invernale di Flash Art analizza l'essenza del desiderio nel contesto odierno ed esplora cosa significhi essere un artista negli Stati Uniti in questo momento. Con termini come “brat” e “demure” usati per descrivere vari stili di vita, siamo spinti a riflettere su come potrebbe apparire una nuova concezione del desiderio. Seguendo il concetto di “endcore” di Shumon Basar, che cattura l'ansia che i social media, le notizie allarmanti e i momenti storici tumultuosi hanno instillato nella nostra società, ci chiediamo: Il desiderio è ancora qualcosa che desideriamo?
Per questo numero, abbiamo invitato artisti che lavorano in diversi media ad aforizzare l'idea di desiderio o anti-desiderio.
Tom Burr, in conversazione con Gordon Hall, parla delle origini del suo Torrington Project, un'iniziativa che nasce dal desiderio di Burr di permettere alle opere create nel corso degli anni di condividere lo stesso spazio e di dialogare tra loro, oltre che dalla sua insoddisfazione per i vincoli dell'attuale sistema artistico. Il progetto rappresenta uno spazio per ripensare la pratica artistica. Burr appare sulla copertina del numero invernale, fotografato da David Brandon Geeting nel suo studio di Torrington, indossando Gucci.
In occasione della loro mostra “It Waives Back” alla Fondazione Prada di Tokyo, Lizzie Fitch e Ryan Trecartin hanno contribuito a questo numero con un suggestivo saggio visivo che presenta fotogrammi del loro ultimo film, TITLE WAIVE (2019-24) - un collage dinamico di momenti, registrati nel corso di sette anni nella proprietà di Fitch e Trecartin in Ohio - insieme a immagini d'archivio. Fitch e Trecartin hanno creato uno speciale visual per la copertina.
Brett Ginsburg parla con Cusson Cheng delle sfumature delle sue coreografie spaziali. Insieme, esaminano il flusso e riflusso del significato nell'arte contemporanea e l'arte di manipolare la prospettiva dello spettatore attraverso un'esperienza trasformativa che risuona al di là del tipico white cube. Per la sua copertina, Ginsburg è stato fotografato da Luis Corzo nel suo studio di New York, indossando Stone Island.
Coumba Samba è ritratta da Olivia Kan-Sperling per questo numero, in un'esplorazione della pratica poliedrica di Samba, che comprende dipinti, performance e anche musica, per comunicare emozioni crude, molti riferimenti e la vita compressa in qualcosa di ingannevolmente facile da consumare. Samba appare in copertina fotografata da Lengua a Londra, con indosso Stefan Cooke e Kuboraum.
IN QUESTO NUMERO → ◯ Letter from the Editor ◯ Cover Story The Politics and Erotics of Receptiveness. Tom Burr in Conversation with Gordon Hall ◯ Cover Story Visual Essay by Lizzie Fitch and Ryan Trecartin ◯ Cover Story Spatial Choreographies. Brett Ginsburg in Conversation with Cusson Cheng ◯ Cover Story Surface Compressions. Coumba Samba by Olivia Kan-Sperling ◯ Young Men's Games. Matthew Barney by Travis Diehl ◯ Focus On Chicago Model City by Mark Acciari ◯ Archive Gordon Matta-Clark ◯ Critic Dispatch I <3 NY by Daniel Merritt ◯ The Curist ESPAC FOUNDATION, MEXICO CITY Laura Orozco in Conversation with Leslie Moody Castro ◯ When the party’s over. Jasmine Gregory by Margaret Kross ◯ System Failure. Maren Karlson by Marie Catalano ◯ Cry, Scream, Die. Elaine Cameron-Weir by Caroline Elbaor ◯ Unpack / Reveal / Unleash (I), Elipse. B. Ingrid Olson by Alex Bennett ◯ Studio Scene On the Occasion of Absence. David L. Johnson by Jessica Kwok ◯ Anything-Post-Something. Nina Hartmann by Gea Politi ◯Letter from the City Enemy from Space by Danielle Dean