Xing presenta il disco di Mattin, Seize the Means of Complexity, per Xong collection – dischi d’artista. L’uscita è su vinile bianco, in edizione limitata e numerata di 150 copie, assieme ad una tiratura di 20 collector’s edition accompagnate ciascuna da una diversa polaroid in formato carta di credito, che ritrae frammenti dell’universo internautico.
Seize the Means of Complexity di Mattin, è un appello rivolto agli utenti dei social media di tutto il mondo per unirsi: "Siamo nel buco del culo della storia. Individui distrutti alle prese con la salute mentale, l’ossessione mediatica, il bisogno di attenzione e di legittimazione. Anime in fiamme alla ricerca di una convalida, affette dalla sindrome dell'impostore in una terra desolata post-Netflix. Dalle rovine della nostra soggettività si può costruire qualcosa. Qualcosa deve essere costruito. Per cogliere i mezzi della complessità, dobbiamo comprendere gli strumenti della sussunzione algoritmica e sfruttare la conoscenza per indirizzare il loro sviluppo verso una concezione open source della soggettività. Dovremmo tutti avere accesso ai codici, alle tecnologie, ai modelli e alle complessità che modellano le nostre vite. Questo soggetto adattivo e open source, abbracciando il rumore anziché rifuggirlo, potrebbe aprire la strada a un futuro che trascenda il realismo capitalista e la sua fine della storia, forgiando una nuova forma di comunismo adatta al 21° secolo." Seize the Means of Complexity è la ricomposizione di alcuni materiali utilizzati da Mattin nelle sue performance interattive dell'ultimo anno: una massa di frammenti musicali che si cristallizza come appello alla mobilitazione. Come consiglia il titolo dell'album, o meglio afferma: per non essere schiacciati dai sintomi che i social media producono su di noi, dobbiamo cogliere l'opportunità aperta da internet nella sua più ampia complessità. Come possiamo collettivizzare le conseguenze psicosomatiche prodotte dai Meganet? Come possiamo fare il reverse-engineering dei social media? Il nuovo disco di Mattin, commissionato per Xong collection, contiene registrazioni da TikTok e Instagram (hits, canzoni pop, pubblicità e voci), che possono essere ascoltate come un coro di frammenti della moltitudine che affrontano la destabilizzazione psichica e l'orizzonte della paranoia e dell'alienazione. Questa plunderphonia di suoni trasmessi dai media globali, apre la possibilità di affrontare ciò che significa essere umani al di là dell'individuo liberale. Seize the Means of Complexity è una proposta, un palcoscenico sonoro per far accadere qualcosa.
Xong è il nome della nuova collana di dischi d'artista, prodotta da Xing, di personalità - italiane e non – legate al variegato mondo della performatività. La collana esplora e traccia una geografia di artisti che intendono il campo sonico come una delle piattaforme in cui espandere i loro mondi e la loro immaginazione. "Lo spazio del disco" è la scena su cui focalizzare e amplificare la propria poetica come fenomeno sonico e fisico, lo spazio da performare. Xong è un progetto unico nel suo genere che disegna nuovi contorni per produrre una diversa comprensione del performativo, delle live arts, e del loro potenziale
Xing presenta il disco di Mattin, Seize the Means of Complexity, per Xong collection – dischi d’artista. L’uscita è su vinile bianco, in edizione limitata e numerata di 150 copie, assieme ad una tiratura di 20 collector’s edition accompagnate ciascuna da una diversa polaroid in formato carta di credito, che ritrae frammenti dell’universo internautico.
Seize the Means of Complexity di Mattin, è un appello rivolto agli utenti dei social media di tutto il mondo per unirsi: "Siamo nel buco del culo della storia. Individui distrutti alle prese con la salute mentale, l’ossessione mediatica, il bisogno di attenzione e di legittimazione. Anime in fiamme alla ricerca di una convalida, affette dalla sindrome dell'impostore in una terra desolata post-Netflix. Dalle rovine della nostra soggettività si può costruire qualcosa. Qualcosa deve essere costruito. Per cogliere i mezzi della complessità, dobbiamo comprendere gli strumenti della sussunzione algoritmica e sfruttare la conoscenza per indirizzare il loro sviluppo verso una concezione open source della soggettività. Dovremmo tutti avere accesso ai codici, alle tecnologie, ai modelli e alle complessità che modellano le nostre vite. Questo soggetto adattivo e open source, abbracciando il rumore anziché rifuggirlo, potrebbe aprire la strada a un futuro che trascenda il realismo capitalista e la sua fine della storia, forgiando una nuova forma di comunismo adatta al 21° secolo." Seize the Means of Complexity è la ricomposizione di alcuni materiali utilizzati da Mattin nelle sue performance interattive dell'ultimo anno: una massa di frammenti musicali che si cristallizza come appello alla mobilitazione. Come consiglia il titolo dell'album, o meglio afferma: per non essere schiacciati dai sintomi che i social media producono su di noi, dobbiamo cogliere l'opportunità aperta da internet nella sua più ampia complessità. Come possiamo collettivizzare le conseguenze psicosomatiche prodotte dai Meganet? Come possiamo fare il reverse-engineering dei social media? Il nuovo disco di Mattin, commissionato per Xong collection, contiene registrazioni da TikTok e Instagram (hits, canzoni pop, pubblicità e voci), che possono essere ascoltate come un coro di frammenti della moltitudine che affrontano la destabilizzazione psichica e l'orizzonte della paranoia e dell'alienazione. Questa plunderphonia di suoni trasmessi dai media globali, apre la possibilità di affrontare ciò che significa essere umani al di là dell'individuo liberale. Seize the Means of Complexity è una proposta, un palcoscenico sonoro per far accadere qualcosa.
Xong è il nome della nuova collana di dischi d'artista, prodotta da Xing, di personalità - italiane e non – legate al variegato mondo della performatività. La collana esplora e traccia una geografia di artisti che intendono il campo sonico come una delle piattaforme in cui espandere i loro mondi e la loro immaginazione. "Lo spazio del disco" è la scena su cui focalizzare e amplificare la propria poetica come fenomeno sonico e fisico, lo spazio da performare. Xong è un progetto unico nel suo genere che disegna nuovi contorni per produrre una diversa comprensione del performativo, delle live arts, e del loro potenziale