Xing presenta il disco di Mette Edvardsen & Iben Edvardsen, Livre d'images sans images, per Xong collection – dischi d’artista. L'uscita è su vinile bianco, in edizione limitata e numerata di 300 copie, assieme ad una collector's edition di 25 copie, accompagnate da un disegno in esemplare unico su carta formato poster, piegato come una mappa, che ricalca il gesto della performance.
Livre d'images sans images (Libro d'immagini senza immagini) di Mette Edvardsen & Iben Edvardsen, madre e figlia, prende a prestito il titolo da una serie di novelle di Andersen, pubblicate in Italia con il titolo Dialoghi con la luna. Ogni racconto è una piccola scena che la Luna ha visto durante la notte nel suo viaggio intorno al mondo, descritta a un pittore che la trasformerà in immagine. Per Mette Edvardsen “questa conversazione, nel significato originario della parola conversatio-onis ovvero ‘il trovarsi insieme’, è stata il punto di partenza del lavoro. Usando le previsioni del tempo come drammaturgia ("la luna non si faceva vedere tutte le sere, a volte si intrometteva una nuvola"), abbiamo creato e raccolto materiali dalle nostre conversazioni sotto forma di registrazioni, testi, voci, disegni, suggestioni. Abbiamo raccolto immagini, libere connessioni, ispirazioni e immaginazioni, nell'ordine in cui ci sono apparse. Sono allo stesso tempo fonti e tracce, materiale e supporto per nuove immaginazioni o eventi a venire.”
Il disco, affrontato progettualmente da Edvardsen come se si trattasse di un libro, contiene su un lato - one side - l'incipit del libro Livre d’images sans images letto da Iben Edvardsen), field recordings (come le sonorità a bassa frequenza dei pipistrelli registrate da un bat-detector fatto in casa), suoni concreti (quello dei pennarelli che scorrono sulla carta), le prime registrazioni sonore della voce umana effettuate a metà ottocento con il fonautografo (prima che Edison inventasse il fonografo) e sperimentazioni simili, suoni da stanze vicine, parole e concetti, liste di immagini. Dall'altro lato - other side - è inciso il tentativo di catturare il suono di una stanza nella sua semplicità: una presenza acustica da cui farsi accompagnare come inavvertitamente.
Xong è il nome della nuova collana di dischi d'artista, prodotta da Xing, di personalità - italiane e non – legate al variegato mondo della performatività. La collana esplora e traccia una geografia di artisti che intendono il campo sonico come una delle piattaforme in cui espandere i loro mondi e la loro immaginazione. "Lo spazio del disco" è la scena su cui focalizzare e amplificare la propria poetica come fenomeno sonico e fisico, lo spazio da performare. Xong è un progetto unico nel suo genere che disegna nuovi contorni per produrre una diversa comprensione del performativo, delle live arts, e del loro potenziale
Xing presenta il disco di Mette Edvardsen & Iben Edvardsen, Livre d'images sans images, per Xong collection – dischi d’artista. L'uscita è su vinile bianco, in edizione limitata e numerata di 300 copie, assieme ad una collector's edition di 25 copie, accompagnate da un disegno in esemplare unico su carta formato poster, piegato come una mappa, che ricalca il gesto della performance.
Livre d'images sans images (Libro d'immagini senza immagini) di Mette Edvardsen & Iben Edvardsen, madre e figlia, prende a prestito il titolo da una serie di novelle di Andersen, pubblicate in Italia con il titolo Dialoghi con la luna. Ogni racconto è una piccola scena che la Luna ha visto durante la notte nel suo viaggio intorno al mondo, descritta a un pittore che la trasformerà in immagine. Per Mette Edvardsen “questa conversazione, nel significato originario della parola conversatio-onis ovvero ‘il trovarsi insieme’, è stata il punto di partenza del lavoro. Usando le previsioni del tempo come drammaturgia ("la luna non si faceva vedere tutte le sere, a volte si intrometteva una nuvola"), abbiamo creato e raccolto materiali dalle nostre conversazioni sotto forma di registrazioni, testi, voci, disegni, suggestioni. Abbiamo raccolto immagini, libere connessioni, ispirazioni e immaginazioni, nell'ordine in cui ci sono apparse. Sono allo stesso tempo fonti e tracce, materiale e supporto per nuove immaginazioni o eventi a venire.”
Il disco, affrontato progettualmente da Edvardsen come se si trattasse di un libro, contiene su un lato - one side - l'incipit del libro Livre d’images sans images letto da Iben Edvardsen), field recordings (come le sonorità a bassa frequenza dei pipistrelli registrate da un bat-detector fatto in casa), suoni concreti (quello dei pennarelli che scorrono sulla carta), le prime registrazioni sonore della voce umana effettuate a metà ottocento con il fonautografo (prima che Edison inventasse il fonografo) e sperimentazioni simili, suoni da stanze vicine, parole e concetti, liste di immagini. Dall'altro lato - other side - è inciso il tentativo di catturare il suono di una stanza nella sua semplicità: una presenza acustica da cui farsi accompagnare come inavvertitamente.
Xong è il nome della nuova collana di dischi d'artista, prodotta da Xing, di personalità - italiane e non – legate al variegato mondo della performatività. La collana esplora e traccia una geografia di artisti che intendono il campo sonico come una delle piattaforme in cui espandere i loro mondi e la loro immaginazione. "Lo spazio del disco" è la scena su cui focalizzare e amplificare la propria poetica come fenomeno sonico e fisico, lo spazio da performare. Xong è un progetto unico nel suo genere che disegna nuovi contorni per produrre una diversa comprensione del performativo, delle live arts, e del loro potenziale